Prenotazioni escursioni per le gole del Raganello (periodo 1Giugno-30Settembre) 333/8271599
All'interno delle Gole - Acqua Park naturale
VIDEO AMATORIALE GIRATO NELLE GOLE ALTE DA UN GRUPPO DI RAGAZZI DI COSENZA, TESTIMONI DELLA DIVERTENTISSIMA GIORNATA TRASCORSA INSIEME.
Cerchiara di Calabria. SPELEO-TREKKING PER TUTTI.
San Lorenzo Bellizzi-Falconara
L'itinerario propone la risalita del costone nord di Timpa San Lorenzo, partendo dal centro abitato in direzione nord, costeggiando il torrente Maddalena e camminando in quota da Fonte Maddalena a Fonte Iacolata. Il Colle di Conca e la Timpa San Lorenzo, separano la valle del torrente Maddalena a sinistra, da quella più ampia del Raganello sulla destra. Subito dopo il sentiero supera il crinale di Timpa San Lorenzo, affacciandosi sulla conca delle sorgenti del Raganello fino a Timpa La Falconara ed al confine regionale, dove si trovano alcune fattorie e dove è possibile ritornare in auto verso San Lorenzo Bellizzi. Dalla piazza di San Lorenzo Bellizzi si ammira uno splendido panorama sulla Gola di Barile. In località Pietra S. Angelo vi sono delle grotte, abitate un tempo dagli uomini dell'età della pietra e del bronzo.
Pregevoli statue, che venivano portate in processione, vengono conservate nella chiesa settecentesca di San Lorenzo. La Falconara, per la sua forma caratteristica, venne definita dallo studioso del Pollino, Giorgio Braschi, "colossale dente roccioso che emerge da una molle gengiva di argilla". Il paesaggio è prevalentemente roccioso con vista sulle aziende agricole del Piano della Mandria a prevalente indirizzo silvo-pastorale.
Jacca Grimavolo e Raganello. SCHEDA IN FRANCESE E RACCONTI.
Itinerario Alpinistico a Cerchiara di Calabria. Solo per esperti.
PICCOLO PRINCIPE
135m, 8L- 1 ,IV+ e A1oV+,R1, I, SudOvest.(Mephysto e Marilu'– 26/11/2007)Il Piccolo Principe a cui è dedicata la via altri non è che il marmocchio che, il giorno dell'apertura, Marilù portava in grembo al quinto mese compiuto di gestazione. A lei va la mia ammirazione e la gratitudine x “l'impresa” compiuta. Desidero altresì ringraziare il leggendario supereroe Depalmik (figura mitologica dal corpo metà uomo e metà piede di porco) i cui celebri iperpoteri sono stati preziosi nella successiva opera di “finitura” dell'itinerario.MephystoCollegando estetici pilastri e compatte placche dalla base del Panno Bianco (parete SO della vetta minore del Monte Sellaro) alla cima, l’itinerario proposto intende tracciare una linea che mantenga alti i rapporti tra dislivello disponibile, qualità della roccia e logica volta alla “conquista della vetta”. Il risultato è una via sì discontinua (3 tiri sono di “collegamento”) e di difficoltà relativamente contenute (eccetto L1) , ma dotata comunque di proprio carattere e di stupendi panorami. Infatti, pur di bassa quota, il Monte Sellaro impone i suoi 1400m direttamente al cospetto della Piana di Sibari, offrendo così vertiginose vedute sui dintorni e incomparabili scorci sul basso golfo di Taranto e la Sila (SE-S) o la Falconara(O). Rimane inoltre ottima l’occasione di visita al meraviglioso santuario di Santa Maria delle Armi.Attacco: Dal Santuario, seguendo il sentiero segnato che porta in vetta, una volta fuori dagli alberi, è possibile individuare, nella zona del Panno Bianco che + si protende in basso verso il bosco, un caratteristico pilastrino squadrato a forma di lama di mannaia (lato piccolo di circa 2m). Dopo aver guadagnato circa 200m di dislivello abbandonare il sentiero e seguire nettamente a dx uno dei vari terrazzamenti del rimboschimento che, attraversando l’intero vallone, portano, di nuovo su terreno privo di vegetazione, a ridosso del Panno Bianco, ormai vicini al pilastrino, I tiro della via.
Discesa: Dalla vetta scendere su roccette in senso orario in direzione E portandosi di nuovo ad S5 e continuare su cengia (NO) fino alla sella tra le due vette del Sellaro. Riprendere da qui il sentiero dell’andata fino al santuario (20min).
DESCRIZIONE:L1:Attaccare il lato + stretto del pilastrino fino ad esile selletta pianeggiante con sosta (S1/2fix), avendo cura di portarsi sulla facciata sx 1m dopo il fix, x poi rientrare subito dopo (30m, V+oA1,sosta ch e fix)L2: 20m (IV-,IV+) – In verticale alla sosta su placca appoggiata e quindi, prima dell’albero, sulla faccia sx del diedro (10m/IV+) fino ad oltrepassare (a sx) il vicino spigolo. Poi, x placca e piccolo strapiombo, x intaglio, si giunge in sosta (S2/2fix) su gradini (10m/IV).
L3: 30m (II) – X facili roccette di cresta, prima in salita, poi in leggera discesa, portarsi su cengia antistante successiva visibile placca rivolta a O, con 2 fix alla base (S3)(30m/II,si cammina).
L4: 25m (IV+IV) – Sulla vericale della sosta x placca appigliata fino a cengetta (15m/IV+,IV-), poi x diedro/fessura fino all’apice (10m/IV), dove si sosta su fix + cl (S4)(da cercare un po' a sx rispetto all'uscita).
L5: 30m (si cammina) - Seguire la cengia in discesa verso sx puntando ad albero sotto un alto pilastro e sostare (S4bis) su 2fix.
L6: 40m (IV,IV+,V-,III+) – X diedro fessurato (faccia dx compatta e leggermente appoggiata) raggiungere terrazzino a sx (15m, IV+), da cui, con netto traversino ancora a sx, ci si porta in pieno pilastro (V-), su cui si continua con difficoltà decrescenti fino in sosta (S5/2fix)(IV+,IV-,III).
L7: 40m (II,si cammina,III-) – Continuare facilmente (II) sulla crestina in direzione NE e, dopo due saltini (III-) sostare (S6/1fix) sotto basso risalto.
L8: 20m (III,IV) – Attaccare leggermente a sx della sosta corto diedro fessurato (15m/III,IV), e sostare (S7)(da cercare sulla roccia + alta) su fix + cl (5m II).
Ringrazio a nome di tutti gli appassionati l'amico Guido Gravame e consorte per la realizzazione del percorso con tanto di racconto (fantastico) e relazione.
NB: il compito delle guide locali si limita all'accompagnamento sul posto in quanto tali competenze riguardano altre figure professionali.
L'itinerario è riservato a persone attrezzate e competenti (alpinisti). Si raccomanda attenzione e prudenza anche per la presenza di roccia instabile e friabile.
Comune di Papasidero Torrente Cassesu
Comune di Papasidero (CS): Località “Cassesu”
Percorso: Forra;
Rientro: pomeriggio;
Tempo totale di percorrenza: 5 ore;
Tempo di percorrenza in forra: 2 ore;
Dislivello totale s.l.m.: 400 mt;
Dislivello totale in discesa: 300 mt;
Tipo di percorso classificazione C.A.I.: difficoltà di tipo “T” (tutti)
Itinerario
Percorso adatto a tutti coloro i quali voglio avvicinarsi per la prima volta a tale attività.
La località è raggiungibile in macchina, si raggiunge l’ingresso della forra dopo circa 5 minuti di trekking.
All’interno di essa troviamo circa sei calate con altezza variabile da un minimo di mt 3 ad un massimo di mt 12. al termine della forra troviamo un guado finale nel fiume Lao, per poi arrivare alla destinazione nel centro storico di Papasidero.
E-MAIL: info@krokicio.it
cell: 328 9286142 - 347 8844136
Ferrata del Caldanello. CERCHIARA DI CALABRIA, Cosenza (Italy)
A Cerchiara di Calabria, bellissimo paesino della zona orientale del Parco, posto su un roccione a strapiombo sulla forra del torrente Caldanello, alle pendici del monte Sellaro, è stata attrezzata una divertente via ferrata definita "Ferrata della Gravina" o "Ferrata del caldanello; si divide in due tratti che si snodano sulle opposte pareti della forra. Salendo a Cerchiara provenendo da Francavilla, bisogna attraversare tutto il paese, per poi imboccare, poco prima dell'ultima grande piazza, una traversina sulla sinistra contrassegnata dalle bandierine bianco - rosse del CAI. Scendere fino al depuratore e da qui arrivare nel fondo della gola percorrendola in discesa per una cinquantina di metri fino al punto in cui si restringe nei pressi di una briglia: qui iniziano le due vie.Quella di sinistra parte pressochè in orizzontale, e dopo uno spigolo porta al primo tratto verticale. Qui bisogna fare molta attenzione perchè non ci sono pioli intermedi che possano frenare un eventuale caduta o servire da appoggio. Segue un altro tratto ripido e subito dopo altri 6/7 metri quasi verticali ed esposti sul filo di una crestina (è presente un piolo intermedio). Quindi una lunga cengia , prima esposta e poi, per un breve tratto, non attrezzata in quando facile, porta al punto tecnicamente più impegnativo: un altra parete poco più alta delle prime, ma molto più liscia e naturalmente senza nessun piolo tra base e sommità della stessa. Superata questa difficoltà, altri brevi e facilissimi passaggi portano in due minuti ai ruderi del castello di Cerchiara che segnano la fine dell'ascesa. Si può tornare alla macchina in circa 10 minuti proseguendo fra i vicoli verso il centro del paese per poi risalire lungo la strada principale, oppure ripercorrere la ferrata in discesa. Per quanto riguarda il tratto sulla destra idrografica del torrente, è spettacolare il primo tratto, che porta subito su una liscia parete di circa venti metri che scende a picco nel fondo della forra. Qui bisogna calarsi verticalmente per 4/5 metri per immettersi poi su una stretta cengia che sale in diagonale, sempre esposta sulla stessa parete, che man mano che si prosegue aumenta d'altezza, fino ad un esposto passaggio in un diedro dove i 50/60 metri che ci separano dal fiume, si vedono tutti, perfettamente verticali sotto i nostri piedi. Da qui in poi si continua a salire sfruttando delle cengie, ma senza emozioni, fino a che tutto finisce a metà parete e bisogna tornare indietro.Il consiglio è quello di percorrerle entrambe in salita e in discesa, anche perchè il tutto è fattibile in un pomeriggio. La difficoltà complessiva delle due vie è valutabile come PD, anche se aumenta a D nei singoli passaggi verticali per la mancanza di frazionamenti.
relazone tecnica dell'amico Massimo Gallo.
La relazione è stata pubblicata intenzionalmente per gli escursionisti esperti che intendono fare il percorso.
Si consiglia comunque l'ausilio di Guide esperte e si evidenzia, oltre alla particolarità del percorso, anche l'importanza di averlo come unico del genere al Sud Italia.
Il percorso tecnico può essere affiancato nella stessa giornata dalla visita all'antico Centro storico, al Santuario della Madonna delle Armi e alla Grotta delle Ninfee (complesso termale con acqua solfurea dalle buone e rinomate capacità terapeutiche) . PER MAGGIORI INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI USCITE TEL: 333/8271599
Traversata della “Cresta delle Aquile”. San Lorenzo Bellizzi, Cosenza (Italy)
Bellissima escursione nel comune di S.Lorenzo bellizzi con due opzioni.
Per gruppi più temerari e alla ricerca di forti emozioni la traversata parte dal basso in corrispondenza dell'ingresso della famosissima Gola di Barile (parte alta del Raganello) e arriva in cima (1652) affrontando forti pendenze sul calcare della Timpa di S.Lorenzo (lisci di Pascalone).
Per chi ama il "trekking tranquillo" si può raggiungere la meta partendo da località S.Anna raggiungendo la stessa in auto in prossimità della Timpa della Falconara al confine con la regione Basilicata. Da lì il bellissimo sentiero che porta in cima, da dove si apre la meravigliosa vista sulle alte cime del Parco del Pollino e sui Pini Loricati abbarbicati sulle pareti della Timpa che affacciano sul Raganello. Emozioni garantite.
NB: per gruppi numerosi è possibile dividersi nelle due opzioni anche nello stesso giorno, richiedendolo con anticipo in modo da interpellare la 2a Guida.
MAGGIORI INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI ESCURSIONI AL 333/8271599